Dichiarazione che in un altro Paese avrebbe provocato crisi nelle massime gerarchie e dimissioni a catena, ad incominciare dal Ministro della Giustizia.
E invece niente. Dopo qualche discussione accesa, è calato il silenzio sulle autorità politiche, sui partiti e sui media. Come per tutte le questioni vitali, che riguardano l'applicazione della Costituzione e l'ordinamento dello Stato.
Ma il Quirinale e la Corte Costituzionale non possono tacere.
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