lunedì 29 gennaio 2018
La cancellazione surrettizia delle frontiere politiche, geografiche , economiche, commerciali,finanziarie, demografiche e territoriali è una sciagura che si è abbattuta sull'Italia e ne compromette la stabilità e la stessa sopravvivenza.
E' irresponsabile e autolesionista fingere di non vedere ciò che sta accadendo in Italia da alcuni decenni:
lo smaltellamento sistematico dell'industria italiana, da cui discendono gravi problemi, fra cui la disoccupazione giovanile e non
solo;
l' invasione pacifica di milioni di persone indotte da centrali operative anonime ad abbandonare altri continenti per occupare l'Italia
come testa di ponte per la successiva conquista dell' Europa;
l'invasione di merci a basso costo dai paesi emergenti;
la sottomissione culturale e religiosa ad altre civiltà, quali l'Islamismo e le confessioni orientali.
Se l'Italia non prende provvedimenti efficaci ed urgenti, fra pochi decenni sarà irriconoscibile: i suoi tesori culturali e paesaggistici
saranno dilapidati ed i suoi valori saranno offuscati, in un magma informe, cosiddetto multiculturale, che in realtà sarà senza identità e
senza riferimenti.
Ma la classe politica che andremo ad eleggere il 4 marzo sarà consapevole dell'abisso che ci minaccia e sarà in grado di
ripristinare le frontiere di salvezza, virtuali cinture si sicurezza nel mare della globalizzazione, essenziali per evitare la
dissoluzione progressiva del nostro amato Paese?
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