Il post precedente è dedicato all' appropriazione di territori del nostro Paese ai cinesi.
Ma la cessione di beni italiani è ben più vasta.
Ad incominciare dalle imprese cedute a stranieri, che per almeno il 50% vengono chiuse,
La grande industria italiana sta scomparendo; ma anche i settori più peculiari della moda , dell'arte
e dell'alimentazione passano sotto il controllo di società straniere.
Si dice: in omaggio alla globalizzazione ed alle leggi del mercato.
Ma il sottoscritto, liberale da sempre, e tanti altri italiani sono convinti che questa continua emorragia di patrimoni e valori inestimabili, che sono spesso tesori riconosciuti nel mondo, non può che impoverire ulteriormente e irrimediabilmente il nostro Paese, già depauperato dal trasferimento all'estro di giovani di talento.
Come rimediare a questo fenomeno che riduce i posti di lavoro e compromette il futuro delle nuove generazioni?.
Lo Stato dovrebbe impedire la cessione all'estero, anche a membri dell'Unione Europea, di beni di riconosciuto interesse nazionale. Come fa per i beni artistici.
I soliti denigratori dell'interesse nazionale si ricordino che la Costituzione difende ,i valori nazionali, di cui il Capo dello Stato è il supremo custode.
Ho fiducia che il nuovo Governo intervenga con decisione anche in questo settore.
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