Lasciatelo dire a chi, come il sottoscritto, è stato testimone di quella guerra nei suoi anni più belli: una tragedia indescrivibile, che ha lacerato l'animo di chi l'ha vissuta e l'ha segnato tutta la vita.
Sento oggi i commenti frivoli ed irresponsabili di allora: la guerra è inevitabile per motivi ideali, economici, ecc..
Invece si dovrebbero ascoltare i lamenti delle vittime della guerra, e sono decine di milioni, non soltanto quelli uccisi senza pietà, ma anche quelli morti negli anni del dopoguerra per ferite e malattie causate dalla guerra.
Penso sopratutto ai giovani incolpevoli, di cui molti erano miei compagni di scuola, senza dimenticare gli adulti e gli anziani uccisi nelle loro case dai bombardamenti.
77 anni dalla fine di detta tragedia mi sembra anacronistico, assurdo, inconcepibile parlare ancora di guerra.
La storia insegna che le guerre sono atroci calamità
evitabili se si usasse la ragione al posto dell' ignoranza, dell'egoismo e degli istinti disumani.
Ricordo i frenetici tentativi per scongiurare la guerra nel 1939. Ma è prevalsa una follia collettiva, che ha portato alla apocalisse nucleare del 1945.
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