mercoledì 5 ottobre 2016
"L'oligarchia è la sola forma di democrazia" sentenzia un giornalone, con un seguito di inaspettate adesioni.
Questa autorevole asserzione ha aperto uno spiraglio su ciò che si sta tramando nei piani alti della politica
italiana, e non solo.
Si rivaluta l'autoritarismo a scapito della democrazia.
E' dai tempi degli anni '20 del secolo scorso e del fascismo che questo problema non si è presentato. Nel 1924 le
elezioni politiche con la legge Acerbo sono state un plebiscito per Mussolini, che da allora ha instaurato un
regime autoritario. Ma sempre sotto il controllo della Monarchia sabauda: ogni settimana il Capo del Governo andava
a rapporto dal Monarca, che oltre tutto era anche il Capo supremo delle Forze Armate. Fino al 28 luglio 1043,
quando il Re destituì e fece arrestare Mussolini.
La Storia si ripete, come diceva Vico. Ed assistiamo al ripetersi degli eventi summenzionati.
A Mussolini, che ha ricevuto il mandato del governo dal Re, è subentrato Renzi, che ha ricevuto il mandato del
governo dal Capo sello Stato Napolitano. Entrambi sotto i quarant'anni.
Ora con la modifica della Costituzione e la nuova legge elettorale denominata Italicum, alcuni partiti guidati
dal PD intendono conferire al Capo del Governo poteri non inferiori a quelli di cui godette Mussolini, come avvenne
negli anni '20, sotto la guida del PNF ( Partito Nazionale Fascista).
Con la differenza che la Monarchia esercitava un controllo sul Capo del Governo molto più incisivo di
quello che sarà in grado di esercitare il Capo dello Stato sul Capo del Governo nei prossimi anni.
Come si vede, tutto è già predisposto - leggi. referendum, comunicazioni dei media, opinione pubblica,
Confindustria, imprenditoria, banche e servizi finanziari, burocrazia di Stato, Magistratura e Giustizia, ecc. -
per l'instaurazione soft di un autoritarismo irreversibile. sotto gli occhi benevoli dei Paesi esteri, esattamente
come avvenne nella prima fase del fascismo.
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