venerdì 2 settembre 2016

In una società democratica i politici non esistono: ci sono solo cittadini prestati alla politica.

Viceversa in una società antidemocratica e assolutista i politici ne costituiscono la spina dorsale. Durante il regime fascista la classe dirigente era formata esclusivamente da fascisti tesserati. Nel dopoguerra la Costituzione all'art. 49 ha previsto associazioni libere di cittadini denominate partiti, per "concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". Ma detto articolo non è mai stato attuato, per la contrarietà dei cittadini che volevano fare politica senza alcun regolamento. Così è nata la classe politica italiana, contro l'art. 49 e quindi contro la Costituzione. E, come nei regimi assolutisti, ha conquistato il potere in Italia. Potere che detiene illegalmente da quando fu approvata la Costituzione. I cittadini che si dichiarano "politici" non si rendono conto di violare la Costituzione repubblicana. Per contro i cittadini che hanno fatto il Risorgimento si consideravano semplici cittadini, che volevano la libertà contro il potere assolutista della Corona. Non avrebbero mai accettato di far parte di una casta, simile a quella che volevano abbattere. Oggi assistiamo disgustati e preoccupati al tentativo dei cosiddetti " politici" di modificare la Costituzione da loro sistematicamente violata. per istituzionalizzare il loro potere antidemocratico. Per queste ragioni La cosiddetta riforma costituzionale va bocciata con indignazione da ogni onesto cittadino, che si richiami ai valori della Costituzione repubblicana.

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