venerdì 27 febbraio 2015

Gli sbarchi dalla Turchia: ignoranza o colpevole distrazione?

     Sono sconvolto per quanto ho visto su Servizio Pubblico di Santoro del  canale La 7 ieri sera.
Si sono viste navi in un porto della Turchia, in attesa di imbarcare sino a 2000 clandestini, destinazione coste del Sud Italia. E' stata ripresa anche una nave abbandonata in un porto italiano dopo lo sbarco di clandestini. Sono stati anche intervistati clandestini  in attesa della partenza per l'Italia in un albergo turco.
   Ma il governo italiano e l'UE cosa fanno? Intervengono sul governo turco, che fra l'altro è un partner importante dell'UE? Sembra proprio di no.
   Se non è ignoranza o incapacità, è lecito supporre che si tratti di una colpevole distrazione, che va denunciata all' opinione pubblica italiana ed europea.

venerdì 13 febbraio 2015

La tragedia nel Mediterraneo: è una sconfitta dell'Occidente.

   Inequivocabili le dichiarazioni del sindaco di Lampedusa : " L'Europa ha delegato alle organizzazioni criminali la gestione dei flussi migratori ed il controllo del Mediterraneo".
   All'Europa aggiungerei l'Amministrazione americana, che ha dispiegato imponenti mezzi militari
( navi e missili ) di fronte alle coste libiche, per abbattere il regime di Gheddafi.
    Con i risultati su riassunti dal sindaco di Lampedusa.
    Ciò prova in modo drammatico che la guida dell'Occidente è affidata ad istituzioni  incapaci ed inaffidabili: l'Amministrazione americana, la Nato, l'Unione Europea ed i governi dei Paesi che la compongono non sono in grado di  affrontare adeguatamente e tempestivamente i problemi relativi alla sicurezza ed alla stabilità delle aree soggette alla loro responsabilità.
    Dette istituzioni si servono di strumenti obsoleti in uso nel dopoguerra.
    Mancano vedute di ampio respiro e soluzioni innovative, in sintonia con i tempi della globalizzazione.
    Basti vedere come è stata affrontata la crisi dell'Ucraina. Sono stati riesumati gli ultimatum e le sanzioni, vecchi strumenti che hanno sempre aggravato e non risolto i conflitti.
    Anche la gestione dell'Occidente di fronte  alla nascita dello Stato Islamico è stata catastrofica.
    Auspico una immediata revisione delle su citate istituzioni: nuove impostazioni geostrategiche e nuovi strumenti per incidere in modo positivo sulle nuove realtà emerse nel mondo.
     Altrimenti, usando vecchie logiche di sclerotiche diplomazie, si rischiano conflitti senza controllo,
 come è successo nella genesi della seconda guerra mondiale e dopo.   

martedì 10 febbraio 2015

Senza trasparenza non c'è democrazia.

   I regimi autoritari e dittatoriali prendono le decisioni nel chiuso dei loro palazzi e successivamente, a loro discrezione, comunicano ai sudditi quanto devono sapere e cosa devono fare.
   Da troppo tempo in Italia la democrazia, instaurata dopo il regime fascista, si è trasformata in un regime partitocratico che decide "in nome del popolo sovrano".
   Non c'è trasparenza. I partiti, senza la regolamentazione prevista all'Art. 49 della Costituzione ed auspicata da eminenti costituzionalisti, fra cui il prof. Elia,, agiscono come associazioni private, senza tenere in alcun conto la volontà del popolo sovrano, e rispondono soltanto ai propri interessi, spesso inconfessabili.
   Anche i governi ed i parlamenti, emanazione dei partiti, si muovono senza giustificare il proprio operato o peggio dando giustificazioni false.
    Chi non ha visto i politici, anche nelle sale del Parlamento, con le mani che coprono la bocca, per non far conoscere a terzi i loro conversari? Spettacolo indecoroso e squallido, in cui si sono esibiti anche esponenti del governo.
   Tutto è segreto, riservato, confidenziale: il popolo deve essere tenuto all'oscuro.
    Anche gli incontri ufficiali, le missioni di viaggio dei ministri e dei parlamentari, a nostre spese:
i cittadini non sanno nulla. Non dico rendere pubblici i verbali delle riunioni, ma almeno i riassunti, le conclusioni, i risultati. Invece niente: solo qualche scarna frase, come quella del Ministro degli Esteri, che , sollecitato dai giornalisti, ha dichiarato che l'Italia è contro la fornitura di armi letali all'Ucraina.. Meno male..Si parla di fatti di estrema gravità con apparente sufficienza e distacco, come si trattasse di un evento meteorologico.
   E cosa dire del clamoroso Patto del Nazareno? Esso ha retto per molti mesi il governo attuale, ma cosa sia nessuno lo sa!
  Così si prende in giro l'elettorato! E poi ci si stupisce per l'assenteismo!
  La Storia insegna che quando la democrazia è mortificata si affacciano le tentazioni autoritarie.
  Già si parla di deriva autoritaria. Anche la nuova riforma costituzionale del Senato mira a ridurre
l'equilibrio dei poteri, col falso pretesto che si deve deliberare in fretta!
  L'unica speranza è che il nuovo Presidente della Repubblica,  custode e garante della Costituzione, riesca a ripristinare al più presto la vera democrazia in Italia.   
    

domenica 8 febbraio 2015

Le guerre non dichiarate: un flagello per l'umanità

L'ultima guerra dichiarata è stata la seconda guerra mondiale con la dichiarazione della Gran Bretagna e della Francia alla Germania tramite i canali diplomatici.
Dopodiché si sono svolti una miriade di conflitti in ogni parte del mondo senza dichiarazioni ufficiali.
Ciò è frutto dell'ipocrisia e dell'irresponsabilità delle grandi potenze, che preferiscono imporre ai propri popoli i sacrifici dei conflitti senza assumersi le responsabilità.
Prendiamo solo il caso dei bombardamenti aerei, con i quali ancora oggi si combattono governi ostili e popolazioni inermi, senza toccare terra.
La guerra in Ucraina è l'esempio più significativo. Iniziata come ribellione di una parte del
paese, ha subito coinvolto Russia, USA, UE, Nato e si è giunti alla soglia di una guerra generalizzata.
I capi di governo interessati ammettono che c'è il pericolo che la situazione sfugga al controllo.
Gli USA  promettono all' Ucraina armi letali e con l'UE minacciano la Russia di ulteriori sanzioni, anche dirette ad alti funzionari. La Nato, in cerca di nemici e di motivazioni, dopo l'impresa di Libia,
si esercita minacciosa ai confini della Russia. Si riesumano i  lugubri ultimatum che hanno scatenato la seconda guerra mondiale  e la Conferenza di Monaco di Baviera.
Nel 1939 ero un ragazzino curioso, che  attaccato alla radio ascoltava i comunicati che preludevano allo scoppio della guerra. Oggi, 76 anni dopo, sono ancora lì, davanti alla televisione , che ha sostituito la radio, ad ascoltare con apprensione i comunicati delle stesse potenze di allora.
E i popoli che sono tenuti a compiere i sacrifici e le spese di queste folli avventure decise  dai Grandi e che sono le vere vittime predestinate?. Non hanno voce, con buona pace della democrazia.
    

martedì 3 febbraio 2015

La nomina del Presidente della Repubblica chiude con la restaurazione un ciclo politico iniziato nel 2011. Nuove elezioni subito per aprire un nuovo ciclo politico proiettato sul futuro.

    Nel 2011 i poteri occulti della finanza e della politica internazionale, attraverso  interventi mirati dell'Unione Europea e di strutture politiche nazionali, hanno  defenestrato il  legittimo governo italiano  e, senza alcun rispetto per la democrazia, hanno imposto tre governi non eletti, a guida Monti, Letta e  Renzi.
    Le programmate dimissioni del Presidente Napolitano, sapiente regista della suddetta operazione, hanno aperto la strada al nuovo Presidente, unico candidato della sinistra.
    Così si chiude il ciclo politico, che, iniziato nel 2011, ha portato ad una  " restaurazione democristiana".
    Incomprensibilmente non si parla di elezioni politiche, anche se il Parlamento attuale è stato eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale , di cui faceva parte  proprio l'attuale Presidente. L' incongruenza non può sfuggirgli. Spetta alla sua sensibilità di costituzionalista affrontare alla radice il problema: indire al più presto nuove elezioni politiche,
    Con questa operazione democratica si aprirebbe un nuovo ciclo politico, cui avrebbero accesso  nuove forze, in  rappresentanza della società in evoluzione.  .
   

         

domenica 1 febbraio 2015

La parabola di Renzi: da rottamatore a restauratore!

    Sono fra gli estimatori del nuovo Presidente, anche perché  egli e la sua famiglia  hanno  pagato  un  atroce tributo di sangue per servire lo Stato.
    Egli  apparteneva ad una potente  schiera di democristiani, che decenni fa determinavano la politica del partito e del Paese.  Renzi si è formato a quella scuola e ne è uno degli eredi più convinti.
    Così si spiega la designazione unica del Presidente della Repubblica da parte del segretario del PD.
    E si spiega perché  la nomina del Presidente della Repubblica si sia tramutata in una vera e propria festa in famiglia, cui si sono associati anche gli eredi  militanti in altri partiti, con la benedizione di Napolitano, autorevole sopravvissuto del compromesso storico.
    E' stata la festa della restaurazione democristiana. 
    E gli altri italiani? Sono rimasti a guardare, ammutoliti.
    Per il bene di tutti, si rompano gli indugi e si vada a votare al più presto!