venerdì 11 dicembre 2015

Nel post precedente in data odierna dal titolo Prevent Genocide International, ho proposto di denunciare immediatamente all'ONU l' Isis per genocidio, in base alla Convenzione per la prevenzione e la repressionedel delitto di genocidio del 1951.,

   Di conseguenza l'ONU è tenuta a denunciare ad un apposito Tribunale Internazionale l'Isis per il crimine di genocidio, perpetrato  e minacciato contro l'Occidente cristiano.
   Ne consegue che l'ONU, dopo l'inevitabile sentenza di condanna emessa da detto Tribunale, è tenuto ad inviare i Caschi Blu nelle aree dove si consuma il crimine. e dove occorre  la prevenzione.
    Tutti i membri dell'ONU saranno invitati ad inviare forze per le unità dell'ONU. Tra questi ovviamente l'Italia, che è minacciata dall' Isis anche in  Libia. Il Paese che si rifiutasse, sarebbe espulso dall'ONU:
     I membri ONU, che già combattono l'Isis in Siria  (gli USA, la Russia, la Francia, la GB, la Germania, la Turchia, Israele, ecc.) avranno  mandato dall' ONU di combattere l'Isis in nome e per conto dell' ONU stessa.  
 
   In conclusione , l' Isis ha dichiarato guerra all'Occidente cristiano.
Ma non è una guerra convenzionale: i combattenti dell'Isis sono terroristi votati ai martirio, che hanno come obiettivo l'uccisione di tutti i civili cristiani inermi, di qualsiasi età ed ovunque si trovino nel mondo.
     Si tratta di una minaccia mortale ed universale, come un evento naturale catastrofico a livello planetario.
     Non è ammissibile alcuna distrazione  o distinguo o negazione: si compromette la vita altrui.
     La guerra è globale ed investe tutti noi. I disertori, siano  Paesi o  singoli, si mettono fuori dalla nostra civiltà.      

Prevent Genocide International In base alla Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio dell' ONU (in vigore dal 1951), denunciamo l'Isis ed i suoi complici per il crimine di genocidio.

     All' Art. 1 della Convenzione dell'ONU, di cui al titolo, " le parti contraenti confermano che il genocidio, sia che venga commesso in tempo di pace sia che venga commesso in tempo di guerra, è un crimine di diritto internazionale che esse si impegnano a prevenire ed a punire ".
     All' Art. 2 per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l'intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale:
 ( a) uccisione di membri del gruppo..
 ( b) lesioni gravi all'integrità fisica o mentale di membri del gruppo.
  ........ .
      All' Art. 3 : Saranno puniti i seguenti atti:
   (a) il genocidio;
  ( b) l'intesa a commettere genocidio;
   (c) l'incitamento diretto e pubblico a commettere genocidio;
   (d) Il tentativo di genocidio;
   (e) la complicità nel genocidio;.

Tralascio gli altri articoli, in tutto 19. facilmente reperibili sul web  per brevità

 Detta Convenzione dell'ONU consente di denunciare all' ONU per il crimine internazionale del genocidio sia l' Isis, che è comunque fuori legge, sia soprattutto i complici ed i sostenitori occulti. che sono membri dell'ONU..

mercoledì 9 dicembre 2015

La recenti invasioni dell'Islam nei paesi a maggioranza cristiana creano gravi problemi di convivenza tra le religioni monoteiste.

 
     In passato l'Islam ha dominato in diverse regioni dell'Europa, in Spagna, in Sud Italia e  nei Balcani. Inoltre ancora oggi esistono i ruderi di torri di avvistamento e di fortificazioni lungo le coste italiane, per respingere le incursioni di armati musulmani. Tuttora si ricorda  il grido di spavento delle popolazioni locali: " Mamma, li turchi !".
     Anche gli ebrei in Europa hanno avuto una storia tormentata. Ma per secoli sono stati tollerati dalle comunità cristiane,  anche se con varie  restrizioni e limitazioni.
     Le persecuzioni più violente si manifestarono in Germania con l'avvento del nazismo, movimento ideologico, basato sulla fede nella razza superiore e quindi avverso a tutte le etnie, compresa quella ebraica. Ma con la seconda guerra mondiale il nazismo  ha identificato nell'ebraismo il nemico da distruggere. E tutti conosciamo la tragedia immensa che ha colpito quel popolo.
     Dopo la seconda guerra mondiale, si affermò nel mondo il modello economico anglosassone, basato sul petrolio come principale materia prima energetica.
      Ma i più ricchi giacimenti di petrolio furono scoperti nel Medio Oriente, roccaforte e centro di espansione  dell'Islam nel mondo e furono controllati prevalentemente dai Paesi anglosassoni..
      I Paesi dell'Islam riuscirono progressivamente a sostituirsi a quelli anglosassoni e presero il controllo di questa fonte energetica vitale per l'economia mondiale.
      Per questo, nella fase storica che viviamo,  tutte le principali potenze del mondo, dagli Stati Uniti ai Paesi europei, sino alla  Cina, convergono sul  Medio Oriente e sul Mediterraneo, allo scopo di assicurarsi una quota  di controllo dei giacimenti di petrolio.
      Tutti a gara a bombardare postazioni Isis e non solo ed impianti petroliferi.
       Ma non c'è' la volontà di battere definitivamente l'Isis. Infatti nessuno vuol mandare soldati sul terreno, seguendo la direttiva di Obama: no boots on the ground.
       Grave errore della comunità internazionale: senza soldati a terra, non si vince l'Isis. Si seminano soltanto rovine e vittime innocenti.     
      L'Isis, sedicente frangia terroristica islamica,  ha dichiarato guerra terroristica all'Occidente cristiano, mirando ai cristiani o presunti tali, ovunque essi siano presenti nel mondo.
      E' la prima volta che l'Occidente debba affrontare una guerra di questo tipo.
      Una guerra civile, dichiarata unilateralmente  da una comunità che fa capo ad un credo religioso ad un'altra che professa un'altra fede, con l'intento di uccidere senza discriminazioni tutti i componenti della comunità attaccata, ricorrendo all'arma del terrorismo e dei suicidi. Con pochi " martiri "  si seminano centinaia di "vittime" fra gli "infedeli" cristiani. Altissima "produttività" di morti e di feriti.
     Si tratta di un vero e proprio genocidio programmato ed in corso di esecuzione con feroce determinazione. Dovrebbe intervenire l'ONU con una mobilitazione generale di tutti i membri, per radiare dall'ONU stessa e dalla convivenza civile tutti i Paesi che direttamente o indirettamente hanno rapporti con l'Isis. Genocidio potenzialmente molto più grave di quello perpetrato contro il popolo ebraico.
     Gli attaccati non hanno alcuna possibilità di difesa. Serve solo la prevenzione, con costi altissimi e gravi limitazioni della libertà individuale.
    Non servono gli eserciti o gli armamenti più sofisticati: il nemico è invisibile ed appare quando e dove gli conviene, seminando la morte, anche ricorrendo alle bombe umane.
     Sciocco ed irresponsabile pensare che la formazione e la cultura possano fare cambiare idea ai terroristi ed ai votati al suicidio rituale. Il governo italiano ha stanziato un miliardo di Euro per questa impresa!.
     Le scuole dell'Isis hanno plagiato e continuano a plagiare innumerevoli giovani, che corrono in Occidente per la loro missione "eroica".
     Per queste ragioni l'immigrazione non programmata  di tanti islamici in Occidente è vista con ragionevole preoccupazione dalle popolazioni locali, potenziali vittime dei terroristi rituali di origine islamica.
      Come individuare gli immigrati pacifici dagli infiltrati terroristi?          r,
      Non conosco la soluzione. Ma è certo che gli immigrati pacifici devono collaborare con le autorità dei Paesi ospitanti per individuarli. Altrimenti c'è il rischio che siano respinti anche loro.
    E i residenti terroristi?  Altro grosso problema. Ma anche in questo caso la collaborazione dei cittadini è fondamentale. E non è lecito nascondersi dietro il " politicamente corretto", per timore di essere tacciati di razzismo.
   Ma le soluzioni adeguate si devono trovare con la massima urgenza, coinvolgendo anche i Paesi islamici membri dell'ONU. Si devono assolutamente bloccare le stragi di innocenti sui tre continenti: africano, americano ed europeo!

martedì 8 dicembre 2015

Il governo Renzi salva 4 banche del Cenro Italia.Non sono previste sanzioni per i dirigenti di queste banche?

  Di fronte alle proteste dei clienti di dette banche, il Ministro Padoan annuncia interventi umanitari, come si trattasse di una calamità naturale. Anche il severo economista diventa buonista?
  Si chieda un congruo contributo ai dirigenti responsabili della malagestione.

L'arma di espansione dell'Islam in Occidente, è il petrolio. Perchè?

    Nel dopoguerra il petrolio si è affermato come la prima fonte energetica ed ha consentito lo sviluppo gigantesco dell'economia occidentale.
   Ma  gran parte dei giacimenti petroliferi si trova in Medio Oriente.
    Per un lungo periodo essi erano direttamente controllati dai Paesi coloniali.
    Gradualmente, a seguito di lotte e conflitti, detto controllo è passato ai Paesi produttori ( Arabia Saudita, Iraq, Iran, Libia , ecc.),
   Il fatto che detti Paesi fossero islamici ed in possesso di illimitate risorse finanziarie ha innescato un processo irresistibile ed incontrollato di espansione dell'Islam nei Paesi importatori e soprattutto in Europa,
    Queste sono le ragioni di fondo del fenomeno delle migrazioni di islamici. I cosiddetti migranti islamici hanno sempre il supporto, oltre che dei paesi ospitanti, anche dei paesi islamici esportatori del petrolio.
    L'islamizzazione in corso in Europa è una conseguenza del modello  di sviluppo economico
basato sul petrolio.
    Negli anni '50 del secolo scorso  si era proposta la fonte nucleare, proprio per ridurre la dipendenza dal petrolio. Ma i fautori del petrolio hanno prevalso.
   

sabato 5 dicembre 2015

Per risolvere la crisi in Medio Oriente ed in Libia: affidiamo pro tempore all'ONU i pozzi petroliferi contesi!

      Come tutti sanno, la crisi che ha investito il Medio Oriente e la Libia è originata principalmente dalla contesa per assicurarsi la proprietà o lo sfruttamento dei pozzi petroliferi. Contesa che ha determinato la guerra in Iraq e conflitti sempre più violenti nell'area. Recentemente si è affacciato come temibile concorrente lo Stato Islamico, con la componente terroristica.
      L'ONU si trova sul posto, ma sino ad ora senza successo.
      La proposta che qui presento al mondo politico internazionale è concettualmente semplice:
      Affidiamo pro tempore il controllo e la gestione dei pozzi petroliferi fuori dalla giurisdizione degli Stati sovrani  all'  ONU stesso. Soprattutto i pozzi sul territorio dell'Iraq, ma fuori dal suo controllo e quelli in Libia.
      In questo modo si toglierebbe ai diversi contendenti la materia del contendere.
      Nel frattempo in  sede ONU  si risolverebbero le vertenze ed i contenziosi fra i diversi operatori  nell' area  aventi diritto alla gestione dei pozzi stessi.
      E si sospenderebbero i bombardamenti dei pozzi, con inevitabili vittime innocenti e gravi danni a carico della comunità locale ed internazionale.

venerdì 4 dicembre 2015

Come tutti sanno ma non dicono, il grande protagonista del Medio Oriente e non solo è il petrolio. Le grandi potenze con i loro feudi rischiano la guerra mondiale, per assicurarsi il controllo delle immense riserve di petrolio e di gas..

   La caduta dei regimi di Saddam e di Gheddafi da parte degli Stati Uniti ha creato una instabilità gigantesca nell'area ed un vuoto immenso,  reso ancora più drammatico dallo sciagurato  ritiro di Obama, per ragioni elettorali, dall'Iraq.
   Nell' area si sono precipitati o si sono mobilitati  tutti i principati operatori energetici del mondo:
 dall' Arabia Saudita alla Russia, alla Turchia, ad Israele, all'Iran, alla Francia, alla Germania, alla Gran Bretagna, ecc., sino alla Cina. In posizione di retroguardia gli Stati Uniti per ragioni elettorali  e l'Italia per la sua vocazione neutralista. Inoltre proliferano  gruppi terroristici di matrice islamica, fra cui in testa l'Isis, che si propaga in Africa e punta sull'Europa, usando come teste di ponte la penisola italiana ed i Balcani.
   Ci sono tutti i presupposti per una deflagrazione mondiale; ma forse no, per eccesso di operatori, che si elidono a vicenda.
    Comunque il caos è garantito.
    Finché il petrolio sovrano non  ristabilirà la pace con una ripartizione delle risorse, che accontenti i più forti contendenti e mortifichi i soliti consumatori perdenti.

L' AEA - l'Agenzia Europea dell'Ambiente - ha comunicarto in un recente rapporto che l'Italia avrebbe registrato 84.400 decessi nel 2012Una notizia così allarmante è circolata senza reazioni da parte del governo italiano e delle autorità competenti. Per fortuna è una notizia infondata. Ma a chi spetta rassicurare l'opinione pubblica e smentire ufficialmente detta notizia che nuoce gravemente all'immagine del nostro Paese ed al turismo?.

   E' incredibile che notizie di questo tipo siano diffuse dai media, nel silenzio totale del governo e delle autorità preposte!  Se così fosse, si dovrebbe proclamare lo stato di emergenza nazionale. Invece, niente: silenzio assoluto.
   Questa è un'ulteriore prova del comportamento superficiale, dilettantesco ed irresponsabile del governo e degli enti preposti alla protezione dell'ambiente..
   Ma in casi così evidenti di carenza governativa, non dovrebbe intervenire il Presidente della Repubblica?

giovedì 3 dicembre 2015

    La politica estera del governo Renzi in Medio Oriente ed in Libia, al rimorchio di quella fallimentare di Obama, porta gravi danni alla sicurezza ed all'economia del nostro Paese.
    La contraddizione è clamorosa: non si può essere isolazionisti e nel contempo rispettare gli impegni, non formali ma morali, della coalizione a cui apparteniamo.
     E' vero che il machiavellismo è nato nella terra di Renzi. Ma i tempi sono cambiati e le sfide che oggi dobbiamo affrontare sono a livello planetario.
   

Dopo le prove fornite dalla Russia sulle collusioni fra la Turchia e l'Isis, il sostegno di Obama alla Turchia è indifendibile.

   Obama ha commesso gravissimi errori strategici, diplomatici e militari, dal Medio Oriente alla Libia, e non solo, che pesano anche sull'Europa. Ma ora il suo sostegno alla Turchia, che fa affari con l'Isis, ha superato il segno. Non ci può essere nessun compromesso con i tagliagole!.