venerdì 30 gennaio 2015

L'elezione del Presidente della Repubblica: spettacolo indegno e vergognoso dei partiti! le elezioni in primavera per restituire la sovranità al popolo!

    Come volevasi dimostrare, i partiti senza regole sono allo sbando.
    La mancata applicazione dell'Art. 49 della Costituzione ha prodotto la degenerazione del sistema politico italiano.
    Ne è prova inconfutabile l'elezione del Presidente della Repubblica.
    Le trattative si sono svolte nella sede di un partito, il PD,  e le designazione del candidato unico è stata effettuata direttamente dal Capo del Governo in carica, a favore di un fondatore dello stesso partito! Tutto in famiglia!
    Secondo la Costituzione il Capo del Governo dovrebbe essere scelto dal Presidente della Repubblica; ora invece è il Capo del Governo che sceglie il Presidente!
    Tutto a rovescio, pur di salvare l'unità del partito!
     Peggio anche del periodo fascista: allora il Re ha nominato Mussolini Capo del Governo ed ha preteso  che questi si presentasse a rapporto settimanalmente. Ciò per vent'anni, finchè il monarca l'ha destituito nel 1943.
     Ora si assiste con sgomento alla manovra del Capo del Governo, che sceglie il Presidente della Repubblica per confermare e consolidare il proprio potere!
    In realtà non si tratta solo di degenerazione della politica , ma di omissione  delle regole  democratiche sancite dalla Costituzione.
    Per sboccare  questa situazione insostenibile, anche per rispetto dei nostri partner internazionali,
non resta che un'unica soluzione:
          le elezioni politiche in primavera, per restituire al popolo la sovranità.
 

L'elezione del Presidente della Repubblica: spettacolo indecoroso dei partiti.

domenica 25 gennaio 2015

La vera emergenza Italia : i partiti. Una raccomandazione al nuovo Presidente della Repubblica.

I miei affezionati lettori abbiano pazienza se ritorno sul problema vitale per la sopravvivenza democratica del Paese: i partiti. Come tutti sanno, sino alla prima Guerra Mondiale i partiti erano grandi movimenti di opinione pubblica. Essi rispondevano ad un' autorevole Monarchia, che fra l'altro controllava le Forze Armate ed un ramo del Parlamento: il Senato. Fra le due guerre mondiali si è formato un movimento autoritario, denominato fascismo, che, sempre sotto il controllo della Monarchia, ha guidato il Paese per un ventennio, sino alla disfatta militare. Nel dopoguerra, caduta la Monarchia, fu proclamata la Repubblica, che promulgò la nuova Costituzione repubblicana. I Costituenti compresero l'importanza di regolamentare i partiti e scrissero l'Art. 49 per la loro disciplina. Ma i partiti rifiutarono ogni regolamentazione effettiva e pretesero dallo Stato finanziamenti e contributi praticamente illimitati. Essi sono di fatto associazioni private anarchiche, in balia di interessi estranei a quelli vitali del Paese. Ciò è all'origine della corruzione e della mala-politica, che ha avvelenato il nostro Paese sino ad oggi. L'unica autorità che si poteva opporre a questo sfascio era il Presidente della Repubblica, garante della Costituzione. Ma i Presidenti, che si sono succeduti nell'arco di ben 67 anni, non hanno mai avuto il coraggio e la determinazione di fare applicare questo ed altri articoli della Costituzione. E si è arrivati al paradosso di volere riformare la Costituzione, senza averla completata e senza avere regolamentato i partiti, che detta riforma dovrebbero attuare! Per questo mi rivolgo con speranza al prossimo Presidente della Repubblica: Esiga l'applicazione immediata degli articoli inapplicati della Costituzione, prima di consentire la riforma della Costituzione stessa, con precedenza assoluta per l'Art. 49 sulla regolamentazione dei partiti. E' in gioco la credibilità e l'indipendenza del Presidente!

lunedì 19 gennaio 2015

Le primarie del PD in Liguria: finalmente è scoppiato il bubbone!

Le primarie del PD in Liguria: finalmente è scoppiato il bubbone! Peccato che siano state necessarie le dimissioni di Cofferati dal PD, per innescare il processo. In una sana democrazia eventi aberranti, come quelli denunciati da Cofferati, non si sarebbero mai verificati. Sarebbe bastato applicare a suo tempo l'Art. 49 della Costituzione, come ben sanno i pochi ma affezionati lettori di queste note. Ora è evidente perché tutti i partiti, di sinistra , di centro e di destra, abbiano rifiutato da ben 67 anni di REGOLAMENTARE i partiti, come esplicitamente richiesto dal citato articolo costituzionale e sollecitato dai più prestigiosi Costituzionalisti: per potere usare, senza alcun controllo, i voti degli elettori e conseguire finalità dettate dai padroni dei partiti stessi e non dall'interesse generale del Paese. Lo strumento delle primarie è stato concepito per far votare i non iscritti. Il che consente ogni tipo di manovre occulte ed antidemocratiche: inquinamento dei voti e condizionamento da parte di gruppi di potere, anche illegali e criminali, italiani e stranieri. Se fosse stato applicato l'Art. 49, detto strumento ed altri con finalità antidemocratiche non sarebbero mai stati approvati dal Parlamento italiano. Le primarie senza regole sono un'aberrazione del sistema democratico e vanno bandite al più presto. Eppure sono state lo strumento che ha consentito ad una minoranza di appropriarsi del PD e del governo del Paese. Ed ora anche la nomina del nuovo Presidente della Repubblica è a rischio: per effetto delle primarie potrà essere scelta una personalità non "super partes", come si attende la maggioranza del Paese, ma ligia e succube della suddetta minoranza: e ciò per ben 7 anni! Per evitare questa ulteriore sciagura, che sarebbe insopportabile per il Paese, la democrazia offre la soluzione risolutiva: NUOVE ELEZIONI SUBITO!

domenica 11 gennaio 2015

Parigi , 11 gennaio 2015: La marcia dell'ipocrisia e dell' illusione.

Questa marcia è stata l'espressione di una grande illusione dell'Europa socialista, cui si sono accodati Israele ed Islamici cosiddetti moderati: il terrorismo è endogeno e va combattuto dall'interno, migliorando la legislazione vigente. Errore macroscopico, che potrebbe avere conseguenze gravissime non solo sull'Europa, ma anche sul Medio Oriente e sull'Africa. L'ipocrisia della marcia di Parigi ha formalmente avvicinato le tre religioni monoteiste: la cristiana, l'ebraica e l'islamica moderata. Ma non ha offerto prospettive credibili. La realtà è molto diversa. La descrive obiettivamente il giornalista Domenico Quirico, che è stato sequestrato per 152 giorni dai miliziani anti Assad in Siria nel 2013, nell'articolo pubblicato da La Stampa del 10 gennaio u. s., dal titolo: LA GLOBALIZZAZIONE DEL NUOVO ISLAMISMO. In questa sede mi limito a citare due frasi significative, tratte dal testo citato: " Il totalitarismo islamico è, nella sua essenza, senza confini". " Oggi l'Internazionale islamista non ha testa, al Baghdadi è soltanto un nome, la pedina di una globalità". Le dichiarazioni odierne del Ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, trasmesse da tutti i media, sono completamente fuori dalla realtà. Si auspica che il Parlamento intervenga urgentemente per correggere radicalmente la politica estera italiana sul terrorismo. .

lunedì 5 gennaio 2015

ANNO 2015: QUALI PROSPETTIVE PER L' ITALIA?

Nel post precedente avevo descritto la mia immagine dell'Italia in Europa e nel mondo e proponevo le elezioni politiche per assicurare al Paese un futuro accettabile. Ora cerco di capire cosa stia succedendo in Italia, senza preconcetti e con l'obiettività del ricercatore che osserva un fenomeno sconosciuto ed intende comprenderne la natura. Non solo per gli stranieri ma anche per molti italiani ciò che succede in Italia è incomprensibile. Da tre anni si può dire che la democrazia è sospesa: si sono succeduti ben tre governi non eletti, nominati da un Presidente in scadenza. L'ultimo capo del governo, con l'ottimismo e l'entusiasmo del boy scout, promette riforme miracolose, che dovrebbero ridurre drasticamente il gigantesco debito pubblico, secondo le richieste dell'UE. Ma in pratica il debito pubblico continua ad aumentare, ineluttabile come uno tsunami e di riforme taumaturgiche non c'è traccia. La logica ed il buon senso richiederebbero il ricorso alle urne, unica soluzione per la democrazia. Ma la democrazia è sospesa e si attende la decisione del nuovo Presidente della Repubblica. Nel frattempo il popolo frastornato viene illuso ed ingannato. Non sa che il "welfare state" o Stato sociale non è più sostenibile e che lo attendono anni di austerità, non provocata da Paesi ostili, ma imposta dal basso reddito nazionale. Ma chi comunicherà al Paese questa semplice verità? no certo la classe politica al potere. Il compito spetterebbe alle opposizioni: ma esse saranno in grado di assumersi la responsabilità della guida del Paese in un periodo così difficile? Me lo auguro sinceramente, anche perché la democrazia non prevede altre soluzioni.

ANNO 2015: L'Italia in Europa e nel mondo.

All'inizio dell'anno 2015 può essere utile riflettere sulla situazione del nostro Paese in Europa e nel mondo. Non ho certo la pretesa di risolvere complessi problemi di storia passata e contemporanea, che lascio agli storici. Mi limito a considerazioni di semplice cittadino, che tuttavia è stato testimone e vittima di fatti storici che ne hanno condizionato l'esistenza. Dall'unificazione dell'Italia nel 1861 al Trattato di Maastricht nel 1992 il nostro Paese ha goduto di una sovranità nazionale riconosciuta nel mondo. Abbiamo sempre partecipato al consesso delle nazioni in condizioni di parità. Ma dopo Maastricht tutto è cambiato. La firma del Trattato è avvenuta in tutta fretta il 7 febbraio 1992, poche settimane dopo l'autoscioglimento dell'Unione Sovietica. In quegli anni gli equilibri geopolitici del mondo sono mutati drasticamente: si è avviata la rivoluzione della globalizzazione. I firmatari del Trattato di Maastricht si sono, fra l'altro, impegnati a creare la nuova moneta -l'Euro - ( v. art. 105 del Trattato ), per sostituire le monete precedenti e soprattutto il grande Marco, nato dalla fusione delle due Germanie. L'Italia, per volontà unanime della sinistra, si è accodata alle decisioni del Direttorio di fatto, costituito allora dagli USA, dalla Gran Bretagna, dalla Francia e da alcuni Paesi satelliti. La Germania ha rinunciato alla propria moneta in cambio dell'unificazione, ma ha posto condizioni molto severe per il controllo dell'inflazione. Il nostro Paese, diretto da una classe politica inetta ed incostituzionale ( v. la mancata applicazione dell'Art. 49 della Costituzione ), ha ceduto la propria sovranità nazionale, non soltanto la Lira, alla Commissione Europea di Bruxelles, emanazione del Direttorio di fatto summenzionato. Tuttora detto Direttorio controlla la Commissione Europea ed è sempre costituita dagli USA, dalla Gran Bretagna e dalla Francia, cui si è aggiunta la Germania unificata. Nel mondo globalizzato i Paesi europei del Direttorio si muovono in modo indipendente e curano i propri interessi in America, Asia, Africa, Medio Oriente, trattando direttamente con le nuove potenze emergenti ( Cina, Brasile, India, ecc..), utilizzando e strumentalizzando la loro appartenenza all'Unione Europea. E l'Italia? A parte l'industria, che cerca disperatamente di conservare le posizioni raggiunte quando il Paese era sovrano, gli Enti istituzionali responsabili dimostrano un disinteresse inspiegabile. E quando si interessano, sembrano più interessati a svendere i gioielli italiani alla Cina ed ad altri Paesi emergenti ( v. la svendita del 30% della rete elettrica nazionale e del gas alla Cina! ). Manca una strategie a medio- lungo termine del nostro Paese nel mondo. Vogliamo essere una Nazione protagonista o rassegnarci ad un ruolo di emarginazione? La scelta non spetta ad oscure ed irresponsabili caste politiche, ma direttamente al POPOLO SOVRANO.