venerdì 29 agosto 2014

Può il governo italiano vendere gioielli di famiglia dell'Italia alla Repubblica socialista cinese?

   Nel post del 15 c. m. avevo duramente criticato la decisione del governo italiano di cedere un terzo della rete elettrica e del gas alla Cina. Ora il governo italiano ha annunciato che venderà, ancora alla  Cina, quote delle azioni dell'Enel e dell'Eni.
   Mi domando   con profonda inquietudine se il governo italiano ha il diritto ed il potere di alienare all'estero e ad una Potenza strategica mondiale, quale la Cina, nostri beni strategici per l'economia e la sicurezza.
   Possono considerazioni di mera ragioneria avere il sopravvento su argomenti che attengono all'indipendenza di un Paese sovrano?
   In base all'Art. 80 della Costituzione, solo  "le  Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati
internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari , o.. "
   Anche l'UE dovrebbe intervenire, trattandosi di infrastrutture energetiche integrate con quelle europee.
    In conclusione, raccomanderei  a questo governo, giovanile e volonteroso, di ascoltare le istanze della geopolitica applicata ai problemi energetici nazionali e di non lasciarsi suggestionare dagli apparenti successi contabili della pubblica amministrazione.

  
   
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domenica 24 agosto 2014

Il FALLIMENTO della politica estera degli Stati Uniti, dell'UE e dell'Italia: l'esplosione degli jihadisti

   I genocidi, le atrocità e le minacce degli jihadisti in Medio Oriente ed in  Nord Africa, con epicentro in Libia, non possono più  essere sottovalutati e sottaciuti dalla diplomazia  e dalla stampa
occidentale: si tratta di fatti criminali di inaudita ferocia, che non meritano giustificazioni nè difese da parte del mondo civile.
   Si è trattato di un gigantesco fallimento geo-politico e strategico dell'Occidente, che avrà conseguenze paragonabili a quelle di una guerra mondiale perduta.
   Le politiche estere degli Stati Uniti, dell'UE e dei Paesi Europei vanno assolutamente revisionate e rinnovate  alla luce dei terribili eventi,  che essi  non sono stati in grado di prevedere e di prevenire, nonostante la loro lunga presenza militare nell'area.
   Il Congresso degli Stati Uniti dovrebbe chiedere conto alla Presidenza degli Stati Uniti della superficialità ed incapacità dimostrate nel gestire situazioni internazionali complesse e nel salvaguardare i propri militari e civili. I bombardamenti aerei in corso ed in programma aggravano  i problemi ed aggiungono atrocità ad atrocità.
   L'UE è assolutamente impotente e  finge di non accorgersi di quanto avviene ai suoi confini ed addirittura all'interno dei Paesi membri.
   Il governo   italiano,  teso  a svolgere la missione " Mare Nostrum ", così definita per irrisione dai nostri Alleati, non si accorge che, sotto la copertura  dell'azione umanitaria, sbarcano in Italia terroristi e delinquenti di ogni estrazione, liberi  di organizzare, senza identificazione né controllo, le proprie azioni delittuose in Italia ed oltre confine.
   A questo punto bisogna avere il coraggio e la responsabilità di dire in tutte le sedi qualificate che la politica estera italiana, per responsabilità dei governi e dei ministri degli esteri che si sono succeduti in questi ultimi anni, è stata di fatto inerte ed inefficace, troppo succube degli Stati Unti, dell'ONU e dell'UE
   Anche l'attuale ministro  degli esteri non ha saputo indicare al Paese le linee fondamentali della politica italiana nel mondo.
    Pertanto si auspica che finalmente al più presto si scelga   per  la Farnesina un esperto di politica internazionale e non un politico e soprattutto si cambi radicalmente la politica estera  del Paese, allo scopo di adeguarla ai suoi interessi reali, attuali e futuri.
    Se poi il governo italiano ambisce a designare una persona per la funzione di politica estera dell'UE,  a maggior ragione scelga una personalità di prestigio internazionale fra i diversi esperti a disposizione e rinunci ad indicazioni dettate dalla politica di parte.
     
        

venerdì 22 agosto 2014

Politici di professione? Nei Paesi democratici solo in Italia.

    Spesso mi capita in Italia di incontrare persone di tutte le età che dichiarano, sia in  privato che in pubblico, che sono " politici" a pieno tempo.
    In effetti, a partire dal dopoguerra si è formata una categoria  o casta di cittadini  - i politici -  che non godono di  alcun riconoscimento giuridico né amministrativo, ma frequentano i partiti e con questa qualifica si sentono accreditati a  coprire qualsiasi carica politica del Paese, elettiva o non.
    La Costituzione Italiana all'art. 49 si limita a dichiarare che " tutti i cittadini hanno il diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale",  ma non cita mai  " i politici". Fa solo riferimento a categorie fondamentali per  il funzionamento dello Stato: i magistrati, gli insegnanti, le forze armate, ecc.
    E' un' anomalia tutta italiana, che rivela un grave deficit della nostra democrazia ed ha una  incidenza negativa  sulla vita politica ed economica  del Paese, perché impedisce una selezione
adeguata ed efficiente della nostra classe dirigente.
   Senza offesa per i  Governi che si sono succeduti in questi ultimi decenni sino ad oggi.
        

giovedì 21 agosto 2014

Il grande flusso di clandestini nel Mediterraneo: destinazione Italia

Il grande flusso di clandestini in Italia non è casuale, ma diretto da centrali criminali ubicate sia presso i Paesi d'origine sia  presso quelli di transito  e di destinazione  in Italia ed in Europa, con la connivenza, la mediazione e la complicità di associazioni criminali e di enti sociali laici e religiosi e l'assenza e la latitanza  di istituzioni  internazionali e di organizzazioni ufficiali, quali ONU e la UE,
in un clima di diffusa illegalità e violazione di diritti e norme nazionali ed interazionali.

 Si è creato nel tempo un intreccio inestricabile di interessi e di omertà, che ruotano intorno al mercato dei clandestini, con la partecipazione attiva della criminalità organizzata italiana e straniera, tutti appassionatamente uniti a sfruttare i clandestini ed i Paesi, che per umanità e senso di responsabilità, finanziano, con straordinaria larghezza di uomini e di mezzi, le operazione di salvataggio e di sistemazione sul proprio territorio.

 Il primo di questi Paesi per impegno e dedizione è l'Italia. Ma la comunità internazionale non vuole riconoscere i nostri sacrifici; anzi ci guarda con diffidenza e sospetto, usando come arma di ricatto la infamante accusa di razzismo.

  Come cittadino italiano ed europeo mi ribello a questa situazione di vassallaggio e svalutazione
della nostra encomiabile  opera umanitaria.

  Sono necessari interventi incisivi a difesa della nostra dignità e dei nostri legittimi interessi.
  Ad esempio dovremmo rivedere i cospicui contributi finanziari che diamo all'UNU ed all'UE per servizi internazionali che svolgiamo solo noi in solitudine.
  Una sospensione temporanea di detti contributi, in attesa che la situazione si chiarisca, con una equa ripartizione degli oneri, mi sembra una misura equilibrata e corretta.
  Altra misura : esigere la presenza di  alti funzionari dell'ONU e della UE nel corso delle operazioni Mare Nostrum, al fine di coinvolgerli e responsabilizzarli, in vista della partecipazione degli Enti che rappresentano.

  I vertici dell'ONU e della UE non possono più restare ai margini della più gravi crisi internazionali, come impotenti osservatori, pena la perdita del loro ruolo.
  Gravitano sul Mediterraneo i conflitti Israele-Gaza, la Siria  e l' Irak,  che alimentano anche  il flusso di clandestini sull' Italia. Pure la crisi Ucraina-Russia ha ripercussioni sull' area  mediterranea.

  La misura di cui non si è mai sentito parlare  è l'intervento incisivo dell''ONU e della UE  sui Paesi, da cui partono i clandestini,  per indurli a migliorare le condizioni di vita dei loro cittadini e  ridurre il numero di quelli che fuggono. 
   Se questi Paesi non prendono misure urgenti a favore dei propri cittadini, si devono applicare provvedimenti, quali sanzioni e cessazione di aiuti o finanziamenti internazionali ed al limite l'espulsione di detti Paesi dalle organizzazioni internazionali.

  Non può il nostro  Paese, generoso al limite delle sue possibilità,  pagare direttamente o indirettamente tutti per gli stessi servizi: l'ONU, l' UE, le organizzazioni umanitarie, le operazioni di salvataggio e di sistemazione dei clandestini per tempi indefiniti sul nostro territorio, i Paesi da cui partono i clandestini, ecc.

   Il governo intervenga con una task force, che coinvolga i diversi ministeri interessati e sollevi i suddetti problemi a livello internazionale, affrontando l'inconcludente burocrazia internazionale con atti unilaterali di forte impatto.

 Siamo noi i protagonisti a nostre spese: questa è la nostra forza! ,

  
 
 
   

mercoledì 20 agosto 2014

Il Walfare State o Stato Sociale si riduce: realtà nascosta dalla classe politica al governo

   E' inutile nasconderlo: il Walfare State, di cui la sinistra italiana era orgogliosa, si sta smontando sotto i colpi della crisi economica.
   La tassazione feroce e soprattutto la mancanza di sostegno al mondo industriale, unico capace di creare nuovi posti di lavoro reale e non fittizio in Italia ed all'estero, hanno bloccato ogni possibilità di crescita economica ed  alimentato l'aumento incontrollato del debito pubblico.
   E' come se ci trovassimo in un locale chiuso invaso dalle acque, senza possibilità di fuga; il livello delle acque cresce ed il rischio  di affogare è altissimo. 
    Fuori dalla metafora, lo stato economico in cui siamo sprofondati dal 2011 ad oggi è da incubo.
    Le nostre certezze, le nostre speranze, le nostre attese sono svanite, nonostante  le assicurazioni dei governi che si sono succeduti. Il volto triste e preoccupato del Ministro Padoan è più eloquente di ogni discorso.
    L' attuale governo di scouts, guidato da  un giovane brillante, che confida nella provvidenza, vive spensierato il suo momento di gloria, finchè i suoi promotori lo appoggeranno per la difesa dei propri interessi.
    Nel frattempo esso vara provvedimenti destinati all'insuccesso, come i famosi 80 € erogati ad una fascia di lavoratori previlegiati.
   Ma ora dimostra il proprio  limite ideologico: prelevare dalle pensioni contributive  un contributo di solidarietà a partire da 2500 € netti.
   Ignorando che le pensioni contributive non appartengono allo Stato bensì ai cittadini che le hanno formate legittimamente, versando i contributi  nel corso  degli  anni di lavoro.
   Un prelievo  forzoso  sarebbe un furto dello Stato.
   Altro il discorso per le pensioni retributive, erogate negli anni del trionfo dello Stato Sociale.
    Se lo Stato è in difficoltà, le sue erogazioni di natura sociale vanno ridimensionate.
    Comunque non è con queste manovre di prestigio che si sanano i conti dello Stato.
    Occorrerebbe una visione lungimirante di ampio respiro, che coinvolgesse in un patto di solidarietà
tutti i protagonisti della vita economica del Paese.
     Obiettivo che può essere conseguito solo da  una nuova classe politica, competente e responsabile.
     Nuove elezioni? Molti pensano che siano auspicabili al più presto.
 

  

  

I bombardamenti di Israele a Gaza: la critica del "Giusto" Henk Zanoli.

  L'avvocato olandese Henk Zanoli ha restituito l'onorificenza di "Giusto",  che ottenne per aver salvato nel '43 un bimbo dai nazisti, accusando Israele di razzismo per i bombardamenti su Gaza.
  Israele, l'ONU, l'UE, gli USA, la Francia, la Gran Bretagna, la Russia, l'Italia ed altri Paesi  dovrebbero bandire ufficialmente, la  pratica terroristica dei bombardamenti aerei sulla popolazione civile, che provoca terribili effetti, fra cui " la strage degli innocenti".  Come è avvenuto per le armi
 nucleari, chimiche e biologiche..
  In particolare l'ONU dovrebbe intervenire per bloccare questa inumana e barbarica operazione terroristica, che si è allargata ora all'Irak, pena la perdita di credibilità internazionale  e della stessa ragione della sua esistenza.

domenica 17 agosto 2014

L'On. Boldrini e i vu comprà.

  L' On. Laura Boldrini, terza carica dello Stato in quanto Presidente della Camera dei Deputati, ha redarguito pubblicamente  nei giorni scorsi il Ministro degli Interni dell'attuale governo, perché ha osato chiamare " vu comprà " i venditori  ambulanti africani, che affollano le nostre spiagge. 
 Ho consultato " L'Enciclopedia - Dizionario di Italiano ", edito da Biblioteca di Repubblica ed ho letto in merito la seguente definizione: " Espressione con cui vengono definiti popolarmente i venditori ambulanti nordafricani".
  Colorita espressione popolare, senza traccia di razzismo, tanto più che la popolazione locale e  turistica sostiene questi venditori, acquistando la merce offerta.
   Vorrei suggerire amabilmente all'On. Boldrini di non lasciarsi influenzare  dalla sua trascorsa carriera all'ONU per i rifugiati e di rivolgersi con la sua autorità ai clandestini ( spero che la parola non  suoni offesa ) ed i regolarizzati,  ammonendoli  che, se vogliono essere più rispettati dal Paese che li ospita generosamente, offrendo loro aiuti di ogni tipo, compresi i servizi sanitari gratuiti e
persino la pensione ai nonni, dovrebbero rispettare le  leggi, le norme, i regolamenti ed i costumi dell'Italia.
   Non si tratta di razzismo ma di civiltà. 

venerdì 15 agosto 2014

Il governo italiano esulta: ha svenduto un terzo della rete elettrica e del gas alla Cina!

   Su pressione dell'UE, allo scopo di ridurre il mostruoso debito pubblico, frutto dell'insipienza e dell' incoscienza  delle classi politiche italiane, che si sono succedute al potere dagli anni ottanta del secolo scorso sino ad oggi, il Governo italiano ha in corso numerose dismissioni di beni pubblici di interesse strategico. Fra questi, oltre il 30% delle reti di distribuzione  dell'energia elettrica e del gas sul territorio nazionale alla Cina, potenza nucleare comunista, apertamente antagonista dell'Occidente.
   I cittadini comuni assistono esterrefatti e sconcertati a questa cessione irresponsabile del patrimonio pubblico vitale per la propria sopravvivenza ed indipendenza.
   Incomprensibile l'esultanza del governo italiano ed il silenzio degli ambienti politici, economici ed imprenditoriali del Paese.
   Escludendo la malafede, per incoscienza ed ignoranza si  prepara al nostro Paese un futuro di servitù e di povertà.   

   
  

Il caso EBOLA: quando l'ideologia acceca le coscienze.

 
   Sul telegiornale TG1 della Televisione di Stato il Ministro della Salute ha assicurato che non ci sono in Italia pericoli di diffusione di detto morbo per effetto dell' invasione di clandestini, perché nell' ambito di Mare Nostrum si fanno controlli in mare su navi attrezzate.
   Perché ha ignorato gli sbarchi dei clandestini direttamente sul suolo italiano, dove questi spesso spariscono con la complicità di organizzazioni criminali?
   Detto ministro ed il governo di cui fa parte sono accecati da una ideologia che confonde la realtà con i miracoli ed ignora la ragione, la scienza e l'esperienza.
   Con questi criteri il governo e la classe politica che lo ispira credono veramente di governare il Paese e di difenderlo dai pericoli che lo minacciano?

mercoledì 13 agosto 2014

I bombardamenti aerei contro la popolazione civile sono atti di barbarie.

  Nessuna giustificazione per i bombardamenti aerei contro la popolazione inerme di  Gaza, di Israele, dell' Iraq e, nel recente passato, della Serbia e della Libia. I governi responsabili dovrebbero essere processati e condannati per delitti contro l'umanità.
  Così come i responsabili dei  bombardamenti terroristici durante la seconda guerra mondiale in Europa ed in Estremo Oriente, culminati  con l' olocausto nucleare di due città giapponesi.
  L'ONU dovrebbe intervenire per espellere dalla comunità  dei Paesi civili i membri che si
 sono macchiati di tali atrocità.
  Ma l'Onu, oggi come in passato, è impotente: potrà mai trasformarsi in un' Organizzazione a servizio dell'Umanità e non del Consiglio di Sicurezza?