mercoledì 15 agosto 2018

Il crollo del ponte di Genova ed il conseguente sacrificio di vite umane sono l'ultimo segnale che il sistema p0litico, amministrativo e burocratico dello Statp italiano è degenerato pericolosamente, compromettendo la stessa sopravvivenza civile del popolo.

Si deve avere il coraggio di ammetterlo:

la politica da una parte e la mafia ( comprendendo tutte le criminalità organizzate) dall'altra  hanno stretto il Paese in una morsa soffocante, che ne compromette perfino l'esistenza.

La corruzione, il mancato rispetto delle leggi e delle norme dello Stato, la violazione sistematica delle regole su cui regge la convivenza civile hanno trasformato la nostra civile e pacifica convivenza di cittadini  in un coacervo di rapporti disordinali ed  illeciti,  sotto la copertura di un buonismo ipocrita, che premia i disonesti ed  i corrotti.

In questo humus insano proliferano tragici eventi, come la caduta di ponti e di altre opere pubbliche, il traffico stradale impazzito ( v. l'esplosione a Bologna ), il fenomeno dei gommoni in mare e dei clandestini in terra, il nuovo schiavismo, il commercio letale della droga, l'aborto come mezzo anticoncezionale, la finanza senza regole, etc. 

Negli ultimi decenni lo Stato è stato come narcotizzato: esiste ma  ha rinunciato in gran parte alle sue funzioni essenziali per la salute e la sicurezza dei cittadini.

Ma non dispero: ho ancora fiducia nelle nuove formazioni politiche, che governano il Paese e che si sono impegnate a rinnovarlo dalle fondamenta.

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