mercoledì 9 dicembre 2015

La recenti invasioni dell'Islam nei paesi a maggioranza cristiana creano gravi problemi di convivenza tra le religioni monoteiste.

 
     In passato l'Islam ha dominato in diverse regioni dell'Europa, in Spagna, in Sud Italia e  nei Balcani. Inoltre ancora oggi esistono i ruderi di torri di avvistamento e di fortificazioni lungo le coste italiane, per respingere le incursioni di armati musulmani. Tuttora si ricorda  il grido di spavento delle popolazioni locali: " Mamma, li turchi !".
     Anche gli ebrei in Europa hanno avuto una storia tormentata. Ma per secoli sono stati tollerati dalle comunità cristiane,  anche se con varie  restrizioni e limitazioni.
     Le persecuzioni più violente si manifestarono in Germania con l'avvento del nazismo, movimento ideologico, basato sulla fede nella razza superiore e quindi avverso a tutte le etnie, compresa quella ebraica. Ma con la seconda guerra mondiale il nazismo  ha identificato nell'ebraismo il nemico da distruggere. E tutti conosciamo la tragedia immensa che ha colpito quel popolo.
     Dopo la seconda guerra mondiale, si affermò nel mondo il modello economico anglosassone, basato sul petrolio come principale materia prima energetica.
      Ma i più ricchi giacimenti di petrolio furono scoperti nel Medio Oriente, roccaforte e centro di espansione  dell'Islam nel mondo e furono controllati prevalentemente dai Paesi anglosassoni..
      I Paesi dell'Islam riuscirono progressivamente a sostituirsi a quelli anglosassoni e presero il controllo di questa fonte energetica vitale per l'economia mondiale.
      Per questo, nella fase storica che viviamo,  tutte le principali potenze del mondo, dagli Stati Uniti ai Paesi europei, sino alla  Cina, convergono sul  Medio Oriente e sul Mediterraneo, allo scopo di assicurarsi una quota  di controllo dei giacimenti di petrolio.
      Tutti a gara a bombardare postazioni Isis e non solo ed impianti petroliferi.
       Ma non c'è' la volontà di battere definitivamente l'Isis. Infatti nessuno vuol mandare soldati sul terreno, seguendo la direttiva di Obama: no boots on the ground.
       Grave errore della comunità internazionale: senza soldati a terra, non si vince l'Isis. Si seminano soltanto rovine e vittime innocenti.     
      L'Isis, sedicente frangia terroristica islamica,  ha dichiarato guerra terroristica all'Occidente cristiano, mirando ai cristiani o presunti tali, ovunque essi siano presenti nel mondo.
      E' la prima volta che l'Occidente debba affrontare una guerra di questo tipo.
      Una guerra civile, dichiarata unilateralmente  da una comunità che fa capo ad un credo religioso ad un'altra che professa un'altra fede, con l'intento di uccidere senza discriminazioni tutti i componenti della comunità attaccata, ricorrendo all'arma del terrorismo e dei suicidi. Con pochi " martiri "  si seminano centinaia di "vittime" fra gli "infedeli" cristiani. Altissima "produttività" di morti e di feriti.
     Si tratta di un vero e proprio genocidio programmato ed in corso di esecuzione con feroce determinazione. Dovrebbe intervenire l'ONU con una mobilitazione generale di tutti i membri, per radiare dall'ONU stessa e dalla convivenza civile tutti i Paesi che direttamente o indirettamente hanno rapporti con l'Isis. Genocidio potenzialmente molto più grave di quello perpetrato contro il popolo ebraico.
     Gli attaccati non hanno alcuna possibilità di difesa. Serve solo la prevenzione, con costi altissimi e gravi limitazioni della libertà individuale.
    Non servono gli eserciti o gli armamenti più sofisticati: il nemico è invisibile ed appare quando e dove gli conviene, seminando la morte, anche ricorrendo alle bombe umane.
     Sciocco ed irresponsabile pensare che la formazione e la cultura possano fare cambiare idea ai terroristi ed ai votati al suicidio rituale. Il governo italiano ha stanziato un miliardo di Euro per questa impresa!.
     Le scuole dell'Isis hanno plagiato e continuano a plagiare innumerevoli giovani, che corrono in Occidente per la loro missione "eroica".
     Per queste ragioni l'immigrazione non programmata  di tanti islamici in Occidente è vista con ragionevole preoccupazione dalle popolazioni locali, potenziali vittime dei terroristi rituali di origine islamica.
      Come individuare gli immigrati pacifici dagli infiltrati terroristi?          r,
      Non conosco la soluzione. Ma è certo che gli immigrati pacifici devono collaborare con le autorità dei Paesi ospitanti per individuarli. Altrimenti c'è il rischio che siano respinti anche loro.
    E i residenti terroristi?  Altro grosso problema. Ma anche in questo caso la collaborazione dei cittadini è fondamentale. E non è lecito nascondersi dietro il " politicamente corretto", per timore di essere tacciati di razzismo.
   Ma le soluzioni adeguate si devono trovare con la massima urgenza, coinvolgendo anche i Paesi islamici membri dell'ONU. Si devono assolutamente bloccare le stragi di innocenti sui tre continenti: africano, americano ed europeo!

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