martedì 1 marzo 2016

La nuova legislazione per le coppie gay rompe un equilibrio riconosciuto sia dal potere politico sia da quello religioso. Le conseguenze sono dirompenti.

        Per millenni le diverse civiltà che si sono succedute hanno rispettato la legge di natura, in base alla quale si riconosce alla famiglia formata da un uomo e da una donna il compito di perpetuare la specie. Da qui discende la necessità di tutelare la famiglia.
        Le altre unioni, in particolare quelle omosessuali, non godono dei benefici riservati alle famiglie su definite, in quanto non svolgono alcuna funzione utile alla società.
        Ora, con la nuova legislazione in discussione al Parlamento italiano si vuole estendere il concetto di famiglia  anche alle unioni gay, indipendentemente dalle funzioni che esse svolgono nella società.
        Il che sovverte le ragioni per cui la famiglia è tutelata.
        I Costituenti avevano ben chiari questi concetti quando scrissero la Costituzione.
         La nuova legislazione sulle coppie gay romperebbe l'equilibrio sociale, basato sulla famiglia, che è durato millenni.
         Inoltre si creerebbe una generazione di persone, il cui DNA non corrisponderebbe alla parentela attribuita arbitrariamente e che aumenterebbe la percentuale degli omosessuali, riducendo ulteriormente il tasso di crescita della popolazione,
         E' difficile concepire una legge più dirompente e più pericolosa per la conservazione e la sopravvivenza della nostre società.
         Le opposizioni si uniscano e facciano cadere questa proposta di legge, anche a costo di provocare una crisi di governo.
         I principi su cui si basa la società non sono negoziabili ed i compromessi sono inammissibili.
        
        

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