giovedì 25 aprile 2019

LA RESISTENZA E' IL NUOVO RISORGIMENTO?

   Non è stata la Festa di tutto il popolo, ma soltanto la festa di una minoranza del Paese che ha vinto la guerra civile e che dal 1945 ne gode i frutti ed i previlegi.
   Il sottoscritto, nato nel 1924. ha avuto la ventura di vivere e sopravvivere in quel periodo tormentoso, di cui è tuttora attento testimone e che non si lascia influenzare dagli storici che descrivono  la storia letta, ma non vissuta.
   La guerra civile, iniziata dopo il cosiddetto armistizio dell' 8 settembre 1943, è durata soltanto 18 mesi circa; ma il Paese è entrato in guerra il 10 giugno 1940 e ne è uscito a fine aprile 1945, anche se la guerra civile in Italia è serpeggiata fino a metà 1946 con atti cruenti non dichiarati. 
  Le commemorazioni del 25 aprile hanno solo riguardato  il periodo ristretto della guerra civile,
da fine 1943 sino al 25 aprile 1945.
  Anche quest'anno sono stati rievocati gli episodi salienti della guerra fratricida  fra le formazioni partigiane  dirette dagli Alleati e le formazioni militari  della RSI diretta dalla Germania nazista.
   Rievocazioni che a distanza di tanto tempo ancora riecheggiavano i toni accesi della guerra civile.
    No accenni di spirito umanitario, nè compassione per i tanti vinti che hanno affollato i cimiteri del Nord Italia. 
   Dei tre anni della Guerra condotta onorevolmente dall'esercito italiano  sotto la Monarchia non un cenno. E nemmeno un ricordo delle numerosissime vittime civili  dei bombardamenti  alleati, molti dei quali erano "terroristici", ovvero erano progettati e realizzati per terrorizzare le popolazioni inermi. 
   No, queste Feste  non uniscono gli animi, ma li dividono e sono profondamente ingiuste, perché
trascurano grandi sacrifici e valori offerti per amore della Patria da tanti cittadini dimenticati.
   Discendente da famiglia liberale, che durante il Risorgimento ha rischiato la vita per
l' unificazione d'Italia ed ha contribuito a trasmettere alle generazioni future l'Inno di Mameli,
non posso accettare che i valori del Paese siano condensati nella Resistenza.
Detti valori si sono formati in oltre due secoli di immani sacrifici di intere generazioni, tre guerre di indipendenza, due guerre mondiali, una quarantennale guerra fredda...
C'è chi ha detto oggi che la Resistenza è il nuovo Risorgimento.
No, con tutto il rispetto per la Resistenza, la Resistenza è un episodio locale e marginale di una guerra mondiale  nella fase terminale, mentre il Risorgimento italiano, con l'apporto di nuove energie europee liberal-democratiche, è stato il Movimento che ha rigenerato l'Italia ed ha aperto nuove vie all'edificazione dell'Europa.   

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