giovedì 6 giugno 2019

In riferimento al mio post del 3 giugno che contesta " il contributo di solidarietà " di 2,5 miliardi di euro, in corso di prelievo coatto ai pensionati da parte dell'INPS, per i prossimi tre anni, mi considero, insieme ai miei colleghi pensionati, azionista forzoso di questo Governo e quindi autorizzato ad interloquire direttamente col Governo:

   Noi pensionati regolari avevamo un contratto regolare con l'INPS, al quale abbiamo versato  per decenni un contributo per la formazione dell'assegno di pensione.

   Trascorso il tempo pattuito, abbiamo maturato la pensione, che ci viene regolarmente versata.

    Ma in questi ultimi giorni si è inserita nei nostri rapporti corretti la malaerba della politica corrotta.

    E questa ha leso il rapporto di fiducia fra i contraenti ed ha  violato il contratto in corso.

    Secondo il codice civile e penale, l'INPS, per assecondare il Governo, ha commesso un reato grave.

    A questo punto si impone l'intervento della Giustizia per il rispetto delle legge e della Costituzione nei confronti di milioni di cittadini ingiustamente danneggiati da autorità dello Stato.

     Se necessario, intervenga il Presidente della Repubblica a difendere non soltanto i diritti degli immigrati, ma anche quelli legittimi degli italiani.

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