domenica 19 settembre 2021

L' abbandono precipitoso dell' Afganistan da parte dell' Occidente senza motivazioni accettabili é un evento storico di inaudita gravità che segna il passaggio da un cruento equilibrio raggiunto da una guerra mondiale e da numerose guerre regionali ad un altro equilibrio caratterizzato dalla presenza determinante di regimi autoritari di massa e di confessioni religiose di massa guidate dall' ebraismo, dal cristianesimo e dall' Islam.

 Oggi tutti i media si scandalizzano per i talibani che non riconoscono i diritti delle donne. Ma è da millenni che non solo i talibani ma tutto l'Islam considera la donna un essere destinato solo alla riproduzione. Funzione che nei secoli passati era assolutamente prioritaria, perchè assicurava la sopravvivenza di popolazioni che vivevano in condizioni molto difficili.

Perciò è difficile anche oggi "convertire" popolazioni legate a tradizioni di cui riconoscono il valore.

Oggi più che in passato si scontrano i credi del lontano passato con i credi offerti dalla democrazia.

Per le suesposte ragioni il clima della convivenza si è arroventato e quanto successo in Afganistan può riprodursi in altre regioni, con la tolleranza dell'Occidente. 

Infatti, come ha dichiarato oggi in un' intervista su La Verità il gen. Claudio Graziano, presidente del comitato militare europeo, il ritiro da Kabul è stato deciso da Obama.

E' giunta l' ora di un chiarimento generale, se non si vuole preparare un conflitto militare di vaste proporzioni: sia i Paesi più influenti sia le confessioni religiose più coinvolte rinuncino alle ipocrisie diplomatiche e cerchino con spirito costruttivo un compromesso fra il peso delle tradizioni ed i principi democratici.

Altrimenti si prepara la guerra e la tragica vicenda dell'Afganistan rievoca il conflitto della Spagna negli anni '30, preludio della seconda guerra mondiale.    

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