domenica 12 ottobre 2014

Come gli eventi catastrofici dell'alluvione di Genova dimostrano, la partitocrazia è all'origine di tutti i mali: occorre riformare i partiti e le leggi elettorali, nello spirito dell'Art.49 della Costituzione, mai attuato

Come purtroppo dimostrato dall'ultima alluvione su Genova, l'attuale classe dirigente del Paese è assolutamente incapace di governare un grande Paese come l'Italia. I partiti politici, privi di democrazia interna ed in balia di interessi inconfessabili nazionali e stranieri, costituiscono una intollerabile partitocrazia, non meno deleteria del partito unico. Essi si trasformano di continuo, perché nulla cambi. A tutti i livelli politici ed amministrativi si è affermata una deresponsabilizzazione generalizzata, cui corrisponde una immunità di fatto. I politici, i burocrati, i sindacati ed il Parlamento tutto si palleggiano le responsabilità in un gioco deplorevole e vergognoso. Con grave danno alla credibilità dello Stato ed al benessere dei cittadini, che rischiano non solo la povertà e l'insicurezza, ma anche la vita. L'attuale situazione è insostenibile. Pertanto si impone una riforma radicale dei partiti, della rappresentanza elettorale e delle leggi elettorali, nello spirito dell'art. 49 della Costituzione (v. nota), mai attuato, allo scopo di selezionare una nuova classe dirigente, onesta, competente ed indipendente, che consideri l'impegno politico un servizio temporaneo al Paese. Come era concepito dai Padri del Risorgimento ( nota ): Art. 49: " Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale ".

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