venerdì 3 ottobre 2014

Le sanzioni italiane contro la Russia: inaccettabile autolesionismo.

   Ritorno sulla crisi ucraina, che mi preoccupa molto per le gravissime conseguenze economiche.
 . Nel precedente post avevo evidenziato la manifesta illegalità delle sanzioni contro la Russia e dei provvedimenti contro cittadini privati russi.
   Ora sottolineo i giganteschi danni all'economia del nostro Paese dalle contromisure del governo russo, cui vanno aggiunti i maggiori costi dell'energia importata, i rischi di riduzioni o sospensioni delle forniture energetiche e gli effetti devastanti sul turismo russo in Italia per effetto dei sequestro in Italia di beni russi privati.
    I danni stimati sarebbero non inferiori a 15/ 20 miliardi di euro.
    Come può giustificare il governo italiano una perdita così ingente?
    Si sono discusse con l'Amministrazione Obama e con l'UE le doverose compensazioni per fronteggiare i danni emergenti dalla crisi  Ucraina, di cui l'Italia non ha alcuna responsabilità?
    Ai tempi della guerra fredda i Paesi occidentali andavano a gara per fare affari con l'Unione Sovietica. Era allora che  si sarebbero dovute applicare  sanzioni ed embarghi all' Unione Sovietica; non ora alla Russia, che ha avuto il merito storico di liberare sé stessa e l'Europa  dalla dittatura sovietica nel 1991, senza sparare un colpo.
    Sono prevedibili  altre crisi fra i Paesi dell'ex blocco sovietico. ma queste vanno risolte con metodi pacifici, basati sulla diplomazia.. L'Occidente si deve muovere con estrema cautela e prudenza per non aggravare i problemi ancora irrisolti originati dalla disgregazione dell'Unione Sovietica.
    Per questi motivi sono inconcepibili le sanzioni degli USA e dell'UE alla Russia.
    La storia insegna che le sanzioni non raggiungono mai gli effetti che si propongono, ma al contrario aggravano i problemi che si intendono risolvere.
    Anche l'Italia ha sperimentato le sanzioni prima della seconda guerra mondiale. La popolazione, soprattutto le fasce più povere e più fragili (anziani e giovani), ha duramente sofferto, ma la crisi politica  europea di allora si è aggravata sino allo scoppio della guerra.
    Dissertare sull'art. 18, mentre si applicano sanzioni ad uno dei Paesi che potrebbero aiutarci, col loro immenso potenziale economico, a superare la nostra crisi pluriennale, è un nonsenso assoluto.
    L'applicazione di queste sanzioni, insieme all'attuazione del Progetto Mare Nostrum sull'immigrazione, bastano a dimostrare  che la nostra politica internazionale vada riesaminata e riformata  dalle fondamenta, per difendere i nostri legittimi interessi di Paese  sovrano, in una comunità europea ed atlantica, che deve essere solidale con tutti i suoi Membri.
    Resto in attesa, con tutto il popolo italiano, dei provvedimenti in merito del Quirinale e di Palazzo Chigi. 
   
           
  
  

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