lunedì 24 aprile 2017

In Francia, crollati i tradizionali partiti di sinistra, il potere politico-finanziario è tempestivamente corso ai ripari ed ha presentato la soluzione perfetta: Macron.

    Macron è giovane, ma si è  formato nelle migliori scuole francesi ed ha fatto per quattro anni il banchiere in un famoso gruppo bancario statunitense, con notevole successo. Quindi era qualificato per presentarsi come candidato alla Presidenza della Repubblica francese per conto degli interessi finanziari  ed economici internazionali ed europei. Ne è la prova il rialzo entusiastico delle borse europee all'annuncio del suo successo  alla prima fase delle  elezioni presidenziali.
    Praticamente tutti i partiti francesi, di sinistra , di centro e di destra  hanno fatto fronte comune contro il FN della Le Pen, per vincere il ballottaggio fra due settimane e conservare il potere.
    Non importa che quasi il 50% degli elettori della Le Pen siano lavoratori. La Democrazia va bene, purché  non disturbi i manovratori.
    La morsa dei poteri forti è implacabile in Europa e non solo. Eccetto le prossime elezioni politiche  della  GB, che ha una tradizione democratica solida, quelle della Germania  e dell'Italia saranno fortemente influenzate da detti poteri. E ciò non può che aggravare la crisi dell'UE, che non è solo una crisi economica, bensì una crisi sociale e politica, come dimostra il successo dei cosiddetti
" populismi", che stanno travolgendo l'Europa.
    Gli strateghi di detti centri di potere pensano forse di " tamponare " gli effetti  di questi  movimenti con la sempre più massiccia importazione in Europa di popoli provenienti da altri continenti.
    Ma questa "sostituzione " di popoli, come è stata definita da studiosi altamente qualificati, non avverrà, perché sarà impedita  dalla reazione  dei movimenti popolari o populisti europei.
    

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