venerdì 5 maggio 2017

La situazione politica ed economica del Paese, la caduta dei valori di riferimento e la mancanza di orizzonti positivi mi ricordano l'angosciosa atmosfera dell'8 settembre 1943.

Allora l'Europa era distrutta e noi eravamo circondati solo  da forze ostili: anche i liberatori ci bombardavano! Ora per fortuna non siamo in guerra. Ma guerre non dichiarate lambiscono i nostri confini, che  non ci difendono più da invasioni epocali, in grado di snaturare  il nostro modo di vivere e la nostra civiltà.  La nostra classe dirigente è acefala ed irresponsabile: cura solo i propri meschini interessi elettorali e non è in grado di progettare un futuro credibile e costruttivo.
Abbiamo perso la moneta ed industrie  prestigiose , di cui andavamo fieri, quali la Fiat e la Pirelli. Ora perdiamo anche l'Alitalia, che era la nostra bandiera nel mondo. Andiamo a gara per cedere a stranieri altre attività e patrimoni insostituibili. Persino nel calcio abbiamo ceduto squadre che hanno fatto la storia del nostro sport.
Dove andiamo a finire?
Eppure abbiamo ancora energie fresche per ribaltare la situazione: basta liberarle.
Come? Ridando al popolo la sovranità con libere elezioni al più presto.

Ogni tentativo per rimandarle o condizionarle  è  alto tradimento contro il Paese. .

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