martedì 3 febbraio 2015

La nomina del Presidente della Repubblica chiude con la restaurazione un ciclo politico iniziato nel 2011. Nuove elezioni subito per aprire un nuovo ciclo politico proiettato sul futuro.

    Nel 2011 i poteri occulti della finanza e della politica internazionale, attraverso  interventi mirati dell'Unione Europea e di strutture politiche nazionali, hanno  defenestrato il  legittimo governo italiano  e, senza alcun rispetto per la democrazia, hanno imposto tre governi non eletti, a guida Monti, Letta e  Renzi.
    Le programmate dimissioni del Presidente Napolitano, sapiente regista della suddetta operazione, hanno aperto la strada al nuovo Presidente, unico candidato della sinistra.
    Così si chiude il ciclo politico, che, iniziato nel 2011, ha portato ad una  " restaurazione democristiana".
    Incomprensibilmente non si parla di elezioni politiche, anche se il Parlamento attuale è stato eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale , di cui faceva parte  proprio l'attuale Presidente. L' incongruenza non può sfuggirgli. Spetta alla sua sensibilità di costituzionalista affrontare alla radice il problema: indire al più presto nuove elezioni politiche,
    Con questa operazione democratica si aprirebbe un nuovo ciclo politico, cui avrebbero accesso  nuove forze, in  rappresentanza della società in evoluzione.  .
   

         

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