mercoledì 20 agosto 2014

Il Walfare State o Stato Sociale si riduce: realtà nascosta dalla classe politica al governo

   E' inutile nasconderlo: il Walfare State, di cui la sinistra italiana era orgogliosa, si sta smontando sotto i colpi della crisi economica.
   La tassazione feroce e soprattutto la mancanza di sostegno al mondo industriale, unico capace di creare nuovi posti di lavoro reale e non fittizio in Italia ed all'estero, hanno bloccato ogni possibilità di crescita economica ed  alimentato l'aumento incontrollato del debito pubblico.
   E' come se ci trovassimo in un locale chiuso invaso dalle acque, senza possibilità di fuga; il livello delle acque cresce ed il rischio  di affogare è altissimo. 
    Fuori dalla metafora, lo stato economico in cui siamo sprofondati dal 2011 ad oggi è da incubo.
    Le nostre certezze, le nostre speranze, le nostre attese sono svanite, nonostante  le assicurazioni dei governi che si sono succeduti. Il volto triste e preoccupato del Ministro Padoan è più eloquente di ogni discorso.
    L' attuale governo di scouts, guidato da  un giovane brillante, che confida nella provvidenza, vive spensierato il suo momento di gloria, finchè i suoi promotori lo appoggeranno per la difesa dei propri interessi.
    Nel frattempo esso vara provvedimenti destinati all'insuccesso, come i famosi 80 € erogati ad una fascia di lavoratori previlegiati.
   Ma ora dimostra il proprio  limite ideologico: prelevare dalle pensioni contributive  un contributo di solidarietà a partire da 2500 € netti.
   Ignorando che le pensioni contributive non appartengono allo Stato bensì ai cittadini che le hanno formate legittimamente, versando i contributi  nel corso  degli  anni di lavoro.
   Un prelievo  forzoso  sarebbe un furto dello Stato.
   Altro il discorso per le pensioni retributive, erogate negli anni del trionfo dello Stato Sociale.
    Se lo Stato è in difficoltà, le sue erogazioni di natura sociale vanno ridimensionate.
    Comunque non è con queste manovre di prestigio che si sanano i conti dello Stato.
    Occorrerebbe una visione lungimirante di ampio respiro, che coinvolgesse in un patto di solidarietà
tutti i protagonisti della vita economica del Paese.
     Obiettivo che può essere conseguito solo da  una nuova classe politica, competente e responsabile.
     Nuove elezioni? Molti pensano che siano auspicabili al più presto.
 

  

  

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