venerdì 29 agosto 2014

Può il governo italiano vendere gioielli di famiglia dell'Italia alla Repubblica socialista cinese?

   Nel post del 15 c. m. avevo duramente criticato la decisione del governo italiano di cedere un terzo della rete elettrica e del gas alla Cina. Ora il governo italiano ha annunciato che venderà, ancora alla  Cina, quote delle azioni dell'Enel e dell'Eni.
   Mi domando   con profonda inquietudine se il governo italiano ha il diritto ed il potere di alienare all'estero e ad una Potenza strategica mondiale, quale la Cina, nostri beni strategici per l'economia e la sicurezza.
   Possono considerazioni di mera ragioneria avere il sopravvento su argomenti che attengono all'indipendenza di un Paese sovrano?
   In base all'Art. 80 della Costituzione, solo  "le  Camere autorizzano con legge la ratifica dei trattati
internazionali che sono di natura politica, o prevedono arbitrati o regolamenti giudiziari , o.. "
   Anche l'UE dovrebbe intervenire, trattandosi di infrastrutture energetiche integrate con quelle europee.
    In conclusione, raccomanderei  a questo governo, giovanile e volonteroso, di ascoltare le istanze della geopolitica applicata ai problemi energetici nazionali e di non lasciarsi suggestionare dagli apparenti successi contabili della pubblica amministrazione.

  
   
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